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    Il miele e un prodotto 
    rifinito dalle api, partiamo dall’inizio da quando viene preparato dalle 
    api. 
  
  
    Prelevando il nettare 
    dai fiori di alcuni alberi,  è una sostanza zuccherina, (la composizione del 
    nettare e composto del 75% di acqua, e il rimanente in zuccheri semplici), 
    le api passando di fiore in fiore lo raccolgono, e ingoiando il nettare e 
    immagazzinandolo nell’ingluvie (che e una sacca interna dell’ape che lo usa 
    come recipiente da trasporto) , l'ingluvie quando e piena l’ape finisce di 
    raccogliere, e cosi ritirandosi nell’alveare e lo depositano passandolo alle 
    giovani api, che l’attendono nell’entrata dell’alveare, per togliergli il 
    carico che lei ha raccolto, incominciando da quel momento c’è la 
    trasformazione del nettare in miele, questo procedimento si tratta del 
    passaggio reciproco delle api  di casa (chiamato attrofallassi), si tratta 
    nel deumidificare il nettare passandolo tra di loro a gocciolina, mentre le 
    api ventilatrici sono in azione, questo passaggio in questo modo fa togliere 
    quasi tutta l’acqua che si trova nel nettare, portandolo in una massimale  
    del 18% di umidità, è cosi tutto zucchero semplice viene concentrato 
    pressappoco del 72%,(questo procedimento da parte delle api e lungo e 
    faticoso), dopo quando finisce la preparazione di questo prodotto, loro lo 
    depositano immagazzinandolo nelle celle del favo, da loro costruite, quando 
    le celle sono piene di miele, ed e completata la maturazione(questa parola 
    intende che non supera i valori di umidità del 18%), dopo viene sigillato 
    con un sottile strato di cera chiamato opercolo, è continuano cosi fin che 
    ce influsso nettarifero.
  
    A questo punto 
    l’apicoltore a un preciso compito, di stare attento a non farcì mancare i 
    favi vuoti, perché ce il pericolo che le api non portano più miele 
    all’interno dell’alveare, tutto questo a danno dell’apicoltore, ciò lo può 
    evitare mettendo dei melari (questi sono parti superiori  dell’alveare che 
    si basano in quattro pareti di legno senza il fondo con dentro i telaini 
    mobili gia con favi costruiti) su gli alveari, in modo che hanno dove 
    depositare il miele, fin che ce l’influsso nettarifero.
  
    Finita la fioritura 
    nettarifera, che e l’unica in quelle zone, si procede togliendo i melari 
    sopra gli alveari, essi sono pieni di miele della fioritura attuale, cosi si 
    portano in laboratorio per la smielatura, il primo  procedimento e la 
    disopercolatura dei favi pieni di miele (consiste nel togliere i sigilli di 
    cera dal favo), e dopo passare i telaini contenenti i favi,dentro lo 
    smielatore (questo attrezzo e dove avviene l’estrazione del miele mediante 
    centrifuga), quando e stato estratto il miele dai favi, si fa uscire dallo 
    smielatore il miele estratto, e lo si mette nei fusti, e si lascia per la 
    maturazione e decantazione (il miele riunito in massa fa una reazione 
    chimica chiamata maturazione che in pochi giorni smette producendo aria che 
    si presenta a forma di schiuma alquanto avviene la decantazione di tutto il 
    contenuto che non le appartiene)  a questo punto essendo già decantato dopo 
    un po’ di tempo, si procede con il confezionamento per l’immissione sul 
    mercato per la vendita.  
  
  
    Il miele si può 
    conservare a lungo senza aditivi chimici, però teme l’umidità e se si lascia 
    il contenitore aperto l’attira incorporandola a se stesso, con la 
    possibilità di un deterioramento del prodotto, e un prodotto delicato nel 
    suo genere, e teme l’alta temperatura come la pastorizzazione, siccome 
    essendo una sostanza attiva, il calore elevato distrugge buona parte di 
    tutti i componenti contenuto in esso, le gradi industrie dolciarie il miele 
    lo trattano termicamente per facilitare la lavorazione, le temperature da 
    loro usate sono di 70°,75°C. 
  
  
    Il miele assume un 
    significato importantissimo nell’alimentazione umana, e non e solo 
    dolcificante, ma e un vero e proprio alimento che bisogna saper scegliere 
    con cura ed imparare ad utilizzare. 
  
  
    Incominciando con i 
    suoi singoli componenti, è si capiscono le sue caratteristiche: Il contenuto 
    d’acqua e da per se molto importante, per stabilire la fluidità e la 
    solubilità del prodotto, che in conseguenza si basa anche il peso, la 
    fluidità anche stabilisce le variazioni di cristallizzazione e la densità, e 
    stabilendo la qualità che si presenta molto invitante ed       appetibile.
    
  
  
    La composizione media 
    del miele è: 
  
  
    1) Acqua da 18%;
    
  
  
    2) Fruttosio 38,5%;
    
  
  
    3) Glucosio 31%;
    
  
  
    4) Maltosio 7%; 
    
  
  
    5) Saccarosio2%;
    
  
  
    Altre sostanze 
    contenute nel rimanente 3,5%: 
  
  
    1) Aminoacidi e 
    proteine 0,3%, acidi organici 0,3, sali minerali e oligoelementi 0,2. 
    
  
  
    Il totale rimanente di 
    vitamine e oligoelementi essenziali: 
  
  
    2) Vitamine, enzimi, 
    aromi, pigmenti, inibine, polline, ormoni, germicidina. 
  
  
    3) Calcio, fosforo, 
    magnesio, zolfo rame, potassio, ferro, silicio, zinco, cromo, cobalto, 
    litio. 
  
  
    Tutti gli altri 
    componenti essendo di poca quantità non si distribuiscono bene,  ma fanno in 
    modo da rendere un servizio utile all’organismo. 
  
  
    Sintetizzando il miele 
    e un alimento di alta digeribilità, e molo energetico, non escludendo i meli 
    scuri loro sono meno estetici ma si trovano molti minerali in più che 
    servono all’organismo, i valori vitaminici in generale sono i seguenti: 
    vitamine B1, B2, B6, C, PP, acido pantotenico, biotina, acido folico, 
    riboflavina, ecc. queste sostanze derivano in parte dal polline contenuto, 
    alquanto contenuto anche da parte sua proveniente dal nettare dei fiori, 
    contiene anche enzimi in genere, diastasi, glucosidasi, fosfatasi, ecc., 
    inoltre contiene anche ormoni naturali tra cui l’aceticolina in cui hanno 
    l’azione dei fattori della crescita, questi componenti fanno del miele un 
    prodotto vivo e di elevatissimo valore biologico. 
  
  
    Inoltre nel miele 
    troviamo sostanze come l’inibina (operossido d’idrogeno) e la germicidina, 
    questi agiscono come veri e propri antibiotici naturali, inoltre contiene 
    oligoelementi essenziali grazie a loro lo rendono fondamentale alla vita.
    
  
  
    Non tutti i mieli sono 
    uguali come analisi chimica, questo e dipeso dalla sua provenienza botanica 
    di fioritura, ed territoriale. 
  
  
    I glucidi contenuti 
    nel miele sono tanti circa il 95-99%, dalla maggior parte da zuccheri 
    semplici i due monosaccaridi sono glucosio e fruttosio, questi elementi 
    contenuti nel miele sono importanti per la dolcezza di questo prodotto, in 
    alcuni mieli il fruttosio ne prevale sul glucosio superandolo di molto.
    
  
   Vorrei ricordare che il miele essendo di facile assimilazione contiene la meta di calorie del semplice zucchero da canna, e indicato sopratutto per diete, per aiutare tutti quei malesseri quotidiani, grazie al suo potere curativo, tutto questo varia dalla sua tipologia di miele, cioè i mieli più chiari anno proprietà diverse dei mieli più scuri, oggi giorno con attrezzature nuove sì all’opportunità di sape molto più di tutti valori che esso contiene.  | 
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